Il talento è come il debito pubblico, continua a crescere anno dopo anno e un giorno ti svegli e dici ‘oh, caspita! Quand’è che è diventato così…così…inestinguibile?’.
Per questo motivo ho deciso di farvi vedere quali obbrobri partoriva la mia mente nel lontano 2006 e negli anni a venire. E quando parlo di obbrobri non mi riferisco solamente a quelli fotografici, ma anche ai disastri ottenuti in post produzione per cercare di dare un senso a quelle foto.
Chiaramente mi bastava non paragonarle alle foto di nessun altro per ritenerle meritevoli d’attenzione. Mi faccio moltissima tenerezza adesso che ci penso.
Tenete presente che sto postando le più belle per ogni anno. Le più brutte mi sa che meriterebbero un post a parte (se qualcuno di voi sta pensando a “La Panchina” sappia che quella era una delle migliori del periodo, il che dovrebbe dirla lunga). In più sappiate che nel 2006 / 2007 mi dilettavo con la mia compattina da 4 megapixel della fujifilm. Che carina la mia compattina.
Non sto neanche a mensionare tutte le mostruosità dei primi anni (orizzonti storti? Dove?), potete vedere da soli di cosa fossi capace. Senza pudore.
Questo post è dedicato ai giuovincelli del gruppo Fotografi Italiani che si disperano perché non riescono a fare le foto che vorrebbero fare, e magari hanno appena iniziato o sono piccini.
Ho ancora parecchie cose da imparare, ma un po’ di miglioramento nel corso degli anni potete notarlo. Non vi scoraggiate se ciò che fate al momento non vi soddisfa, continuate a fare foto. Se vi può essere d’ulteriore aiuto sappiate che una volta feci una foto orrenda ad una foglia secca attaccata ad un ramo e la intitolai I won’t surrender.
…
I WON’T SURRENDER.
Non so se ci rendiamo conto. Quasi quasi questo pomeriggio la posto su twitter, stay tuned (ho visto che utilizzare inglesismi su blog che non legge nessuno solo perché si vive a Londra va di moda).
Quory ♥